PAOLO ROSELLINI Consegne a domicilio resilienti 2020

PAOLO ROSELLINI · Consegne a domicilio, 28 anni

“Mi sono ritrovato a guardare tutto da un lato diverso”

Ripensare ai mesi del lockdown mi lascia una strana sensazione. Io ho continuato a lavorare: la sera consegnavo pizza a domicilio, mentre al mattino ero allo sportello dell’ufficio postale. In un certo senso ammetto di essermi sentito fortunato, perché ero libero di muovermi e restare attivo, mentre la maggior parte delle persone era chiusa in casa. Mi sono ritrovato a guardare tutto da un lato diverso. Per fare consegne attraversavo la città senza traffico in quell’atmosfera surreale. La gente che incontravo era sempre la stessa: poliziotti o altri che stavano lavorando come me, facendo circolare merce o cibo. Ormai ci si salutava, ci si riconosceva. La sera mi sentivo tranquillo, anche perché i clienti facevano molta attenzione: c’era chi per saldare il conto lanciava i soldi dalla finestra, altri me li mettevano in una busta appoggiata sulle cassette delle lettere. Alcuni avevano anche predisposto seggiole o mobiletti all’esterno perché io potessi appoggiare le pizze agevolmente. Purtroppo non posso dire lo stesso dalle mie mattine trascorse allo sportello postale. Spesso gli utenti si presentavano per fare operazioni che non erano necessarie e si creavano code per niente. L’ufficio postale per cui lavoro è sempre rimasto aperto. In certi casi era irritante: eri lì, a fare il tuo dovere, esponendoti ai rischi e sembrava che alcuni non si rendessero conto di cosa fosse opportuno fare oppure no. Ammetto che nei primissimi momenti anche io non avevo dato molto peso al virus. Pensavo a una forte influenza, poi man mano che il tempo passava e le notizie si facevano più precise ho capito che era una cosa grave e importante. Ho quindi iniziato a fare molta attenzione. Sono originario di Taranto, abito a Parma da sette anni, quindi avere i parenti lontani mi ha permesso di vivere qui quel periodo senza eccessiva apprensione. Di certo mi sono dovuto ricredere sul ruolo dei social network: di norma non li sopporto, ma in questa circostanza sono stati davvero utili.