GIUSEPPE ROSATI Insegnante di scuola primaria Resilienti 2020

GIUSEPPE ROSATI · Insegnante di scuola primaria, 61 anni

“Un mondo nuovo si schiude davanti a noi”

Il nostro obiettivo era chiaro: non lasciare indietro nessuno. Abbiamo usato ogni mezzo per tenere i ragazzi legati alla scuola e a una comunità. In un fine settimana abbiamo aperto 500 account per far partire le lezioni, chiedendo anche agli alunni più grandi di fare da tutor ai loro compagni. Ancora mi stupisce pensare alla reattività di quei momenti. Dopo la prima settimana di smarrimento, tutto ci dava coraggio e spinta. La nostra scuola ha ricevuto da Enti, e realtà imprenditoriali del territorio, un gran numero di computer e tablet che ho personalmente distribuito agli studenti per le lezioni a distanza. Ne ho consegnati in tutto 145. Oltre ad essere insegnante, la mia qualifica ministeriale è “animatore digitale” della scuola, quindi me ne sono occupato io. Ho lavorato con passione, anche grazie a un prezioso gruppo di colleghi con cui collaboro già da tempo su vari ambiti. Eravamo di fronte a una sfida nuova: ad alcuni mancava il computer, ad altri la connessione, e in più dovevamo insegnare alle famiglie come fare. Le nostre sono classi multietniche, quindi a volte avevamo anche il problema della lingua. Nel pomeriggio facevo lezione on-line, ogni mattina ero invece a scuola per consegnare i pc e dare indicazioni ai genitori. È stato impegnativo, ma anche appagante: ho imparato tanto e ho potuto conoscere realtà diverse. Abbiamo aiutato anche persone che non avevano mai preso in mano un mouse, e siamo riusciti a collegare quasi la totalità degli studenti. Su 780 ragazzi solo in una decina non hanno potuto farlo, in alcuni casi perché erano rimasti “bloccati” nel Paese d’origine a causa del lockdown. Per altri invece ha funzionato ugualmente: un ragazzo ha fatto l’esame di terza media collegato dalla Cina. In tutto questo sentivo con gioia che i contatti umani non erano sfumati: ci si chiamava anche fuori dall’orario dovuto, oppure i ragazzi – felicissimi ora di tornare sui banchi - restavano on-line dopo la lezione per chiacchierare. Un mondo nuovo si schiude davanti a noi e questa esperienza, a suo modo, ci è servita. Credo ci permetterà di realizzare molte idee.