GIUSEPPE BATTISTINI Responsabile nucleo operativo servizi cimiteriali Resilienti 2020

GIUSEPPE BATTISTINI · Responsabile nucleo operativo servizi cimiteriali, 58 anni

“Davanti alla fragilità della vita ne ritroviamo l’essenza”

La parte più toccante era l’arrivo dei carri funebri che ogni volta trasportavano un defunto senza nessuno al seguito. Sono quasi quarant’anni che lavoro al cimitero della Villetta, posso dire che per me le sepolture appartengono alla normalità delle cose, ma questo momento così particolare mi ha lasciato il segno. Assistere ai rituali che si consumavano in solitudine era qualcosa d’inaspettato e fuori dall’ordinario, come è stato tutto il periodo in cui la pandemia ha raggiunto la fase più acuta. Mesi in cui i familiari non hanno potuto dare l’ultimo saluto alle vittime del virus, non le hanno potute accompagnare mentre arrivavano al cimitero, e non ne hanno così elaborato il decesso con i tempi e i gesti necessari. È mancato proprio un passaggio: qualcuno ha rivisto i suoi cari qui, ma già chiusi nelle casse in “deposito” prima che partissero per il crematorio; qualcuno è riuscito ad assistere alle sepolture, ma si trattava di una o due persone per volta. Nel periodo che va dai primi di marzo alla fine di aprile, alla Villetta abbiamo avuto circa trecento defunti in deposito, che si sono aggiunti alle centinaia di sepolture non legate alle vittime di Covid. L’unico aspetto che posso ricordare come qualcosa di “buono” è che gli operai hanno sempre lavorato come se fosse un servizio anteriore a questa pandemia: con il rispetto e l’attenzione richiesta da ciò che stavano facendo. Le epidemie non sono una novità nella Storia: lo vedo anche dalle date dei decessi sulle lapidi che, ad esempio, nel 1918 sono stati numerosi a causa dell’influenza spagnola. Non pensavo però che dopo cento anni, con tutte le risorse che abbiamo, avremmo affrontato una cosa del genere. Questo ci ha messo davanti alla fragilità della vita e all’importanza delle cose essenziali: prima di tutte la salute. Ora dobbiamo stare a certe regole, perché il destino bisogna saperlo accettare, ma nella vita di ogni giorno è fondamentale essere responsabili.