FILIPPO SICURI Farmacista Resilienti 2020

FILIPPO SICURI · Farmacista

“Questi momenti restituiscono valore ai legami e alle nostre scelte”

Molte cose che sembravano importanti sono diventate inutili, altre che erano in secondo piano si sono rivelate fondamentali. Pensando al periodo del lockdown, è questa l’impressione che mi rimane. Sono stati momenti capaci di restituire valore ai legami e alle nostre scelte. Io in quei mesi ho continuato a lavorare come farmacista. Tutto era molto complicato, ma abbiamo cercato di aiutare la cittadinanza per quello che potevamo, tra mascherine, tensioni e il telefono che squillava costantemente. Anche questo è stato faticoso: uno di noi era sempre impegnato a rispondere alle chiamate dei cittadini che non riuscivano a raggiungere i medici o gli ambulatori. Al telefono ci facevano ogni sorta di domanda perché, purtroppo, il Covid non era l’unica malattia, quindi cercavano di farsi aiutare per tutte le piccole problematiche finite in secondo piano a causa dell’enorme impegno sanitario rivolto alla pandemia. I ritmi di lavoro erano pressanti e tutto era più appesantito. Anche il nuovo sistema per reperire le ricette elettroniche in un primo momento ha aggiunto complessità alle operazioni. Nella pratica, il fatto che il paziente potesse trovare le ricette in farmacia senza passare dagli ambulatori era una comoda innovazione, ma all’inizio molti faticavano a capirne il meccanismo. Mi riferisco specialmente alle persone anziane. Per loro è stato molto difficile; e anche l’isolamento è stato durissimo da affrontare. Credo che, anche per me, una delle risorse fondamentali di quel periodo sia stata la famiglia: il fatto di stare bene con la mia compagna, di sostenerci a vicenda, di avere legami validi e significativi. Lavoro insieme ai miei familiari e sento che quei mesi ci hanno unito ancora di più. La mia professione, dall’altro lato, mi ha aiutato a lasciare da parte le preoccupazioni per concentrarmi invece su un’attività fondamentale, utile anche per gli altri.